Le mosse illegali nei tornei giovanili (lettera aperta di Giuseppe Cerami)

Ospitiamo sul nostro BLOG la lettera di sfogo di Giuseppe Cerami, Vice Presidente AD Scacchi Lilybetana e Responsabile Tecnico Comitato Scacchistico Siciliano.

Perché sia un’opportunità di riflessione e critica costruttiva e non di polemica fine a sé stessa. Dopo attenta lettura la parola va agli addetti ai lavori, genitori e giovani scacchisti.

Chess Projects ASD

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Alla FSI, alla CAF, a tutti i circoli scacchistici, a tutti gli Istruttori di scacchi e a tutti coloro che a vario titolo si occupano di scacchi a livello giovanile. 

Trovo altamente diseducativo per la diffusione degli scacchi nelle nuove generazioni, l’applicazione della norma FIDE sul gioco rapid, che dà partita persa alla prima mossa illegale.

Gli scacchi in Italia sono giocati da migliaia di ragazzi nei circoli di periferia o nelle scuole; se ci sono i Caruana, i Rombaldoni e i Brunello è proprio grazie ai primi.

Ma la nostra Federazione, che non vede al dì là del proprio naso, decide di applicare pedissequamente una norma della FIDE sul gioco rapid che può andare bene a livello giovanile nei Campionati del Mondo o nei Campionati Europei, non certamente nei Campionati Provinciali o Regionali o peggio ancora negli Studenteschi.

Il risultato quale sarà? Avremo che il 60% delle partite scolastiche ed il 30% delle partite degli individuali finiranno per mossa illegale e tanto più piccoli saranno i ragazzi tanti più ciò succederà.

Noi istruttori insegneremo inutilmente a dare “scacco matto”, che dovrebbe essere lo scopo del nobil giuoco; sarebbe meglio che insegnassimo a dare solo degli scacchi al re, magari inutili, sperando che l’avversario non se ne avveda.

Proseguendo di questo passo il prossimo anno avremo la metà dei ragazzi nei nostri circoli; pensate a un piccolo principiante di 8 anni che magari perde la sua prima partita alla 4ª mossa per mossa illegale: non giocherà mai più a scacchi!

Non parliamo poi degli Studenteschi. La norma che esclude i 2003 che frequentano la I media dai Campionati è geniale.

E se in I media abbiamo un 2004 che facciamo?

La verità è che la FSI ingoia tutte le pillole amare che le propinano sperando di avere una ricompensa futura: poveri illusi, noi non siamo la Spagna.

I corsi nelle scuole li facciamo non grazie ai dirigenti federali, ma grazie alle nostre conoscenze e amicizie all’interno degli istituti scolastici e grazie alla bellezza degli scacchi che in età evolutiva offrono ai piccoli scacchisti delle possibilità di crescita a 360° che nessun altra disciplina può offrire.

Io voglio fortemente che la FSI non ci metta i bastoni tra le ruote, ma che almeno provi a risolverci i problemi. Se anche voi volete questo diffondete questa mail a tutti i componenti del mondo scacchistico e arricchitela delle vostre considerazioni.

Un ultimo messaggio per i dirigenti della FSI: svegliatevi!

Senza di noi gli scacchi torneranno ad essere esiliati e considerati un gioco di nicchia, riservato ad attempati signori sfaccendati.

 Giuseppe Cerami

Vice Presidente AD Scacchi Lilybetana

Responsabile Tecnico Comitato Scacchistico Siciliano

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5 commenti

  1. Sacrosante parole..! La Federazione non si rende conto che deve mettere norme a tutela dei ragazzi e non punitive per loro..! Secondo me se un bambino sbaglia una mossa dovrebbe regalare del tempo all’avversario che evidentemente è stato più attento. Così rischiamo di allontanare la maggior parte dei ragazzi rimanendo con pochissimi campioncini selezionati che diventeranno giocatori adulti nevrotici..! È fondamentale in ambito under16 avere obiettivi educativi in base ai quali far crescere le nuove generazioni di scacchisti italiani.. prima di tutto i ragazzi si devono appassionare al gioco poi se vogliono possono intraprendere un percorso più agonistico ma così lo farebbero con più consapevolezza e con maggiore serenità…!

  2. Riportiamo per completezza la risposta inviata tramite email dall’istruttore lombardo Aristide Zorzi:

    “Sono completamente d’accordo nel mio circolo che organizza attualmente in orario scolastico ben 113 corsi con diversi bimbi che nei vari tornei giovanili ne fanno di cotte e di crude, per loro fare una mossa illegale è mortificante ed è già una punizione averla commessa difatti con una carezza sulla testolina si invita il bimbo a non avere fretta e non pensare subito a schiacciare l’orologio, dobbiamo aiutarli a crescere non escludendoli subito dal gioco ma invogliandoli a stare più attenti .
    ZORZI ARISTIDE”

  3. Sono pienamente d’accordo. Io faccio fare tre volte mosse illegali dando 2 minuti in meno o in più all’avversario se rimane troppo poco tempo sull’orologio. Addirittura darei la possibilità di catturare il re …. in tornei di campionati studenteschi a squadre fase provinciale se ci sono circostanze che giustifichino una simile elasticità. Ad esempio, squadre costituite dopo sole 5-6 lezioni e bambini che non capiscono cosa sia lo stallo e nemmeno lo scacco matto……. come si può giustificare che uno rimasto solo col Re si salvi per il tempo dopo aver lasciato il Re in presa un paio di volte? Le regole vanno bene ma bisogna tener conto dello sviluppo mentale e della competenza dei soggetti a tali regole. D’accordo poi sull’effetto pratico deprimente sul movimento scacchistico giovanile… in tal senso la crisi si vedrà tra un paio d’anni: i campionati a squadre delle scuole elementari che fine stanno facendo?

  4. Sacrosante considerazioni.
    Quanta ignavia (pigrizia mentale) alla base di queste tristi esatte considerazioni.
    In più , magari, affibbiano ai piccoli pure gli orologi con la fastidiosa (per la gran parte…inferiori a 1700 Elo FIDE)…RICARICA!!

    1. Nel frattempo il regolamento è cambiato e si perde alla seconda mossa illegale. La situazione è leggermente migliorata ma lontana a mio parere dall’essere quella ideale. Accettabile nel caso di un adulto. Inaccettabile soprattutto per bambini under 8 che sono più abituati ad attaccare che a difendere. Male anche la questione orologi. Ci sono bimbi che cominciano a giocare presto che manco sanno leggere un’orologio a ricarica di quelli a quadrante classico.