Chess Training by Matteo Zoldan – 2

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Come forse avete avuto occasione di leggere in precedenza recentemente mi sono deciso nel mettere ordine nel materiale didattico che ho sviluppato negli ultimi anni come supporto al miglioramento tecnico del giocatore di fascia 1700/2000, ovvero quei giocatori di categoria da 2N a CM (molti anche stranieri i quali dunque sono meglio identificati tramite un punteggio Elo che non attraverso una categoria) che mi hanno onorato affidandosi a me come loro trainer.

Ebbene ho sintetizzato tutto questo materiale, basato in partenza sul metodo didattico di Jeremy Silman, “Teoria e Pratica degli Squilibri”, in un corso strutturato su 10/12 lezioni da 2h/2h30 ciascuna; sinceramente non pensavo che il tutto potesse avere tanto successo…eppure con mia sorpresa davvero molte sono state le persone che mi hanno contattato per avere informazioni in merito e poi aderire a questo “Chess Training” (al punto che qualcuno è in stand by perchè non ho più tempo per seguirli tutti).

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A seguire durante questo nuovo percorso didattico mi sono però reso conto che vi erano almeno due argomenti rilevanti rimasti esclusi dalle tematiche trattate:

  • “La svista (ops…ho lasciato un pezzo in presa!)
  • “Lo zeitnot (una brutta abitudine da combattere)

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Perciò non ho potuto esimermi dal mettermi al lavoro per inserirle anch’esse (portando ovviamente le lezioni da 10/12 a 12/15)

La cosa divertente è che visto sotto il profilo personale questi due temi sono all’opposto!

Nel senso che nella mia modesta carriera scacchistica (ricordo per chi non mi conoscesse che sono Maestro FSI ed il mio top rating è stato di 2222 mentre quello attuale è di 2165) ho sempre fatto poche viste (perchè ho sempre messo in pratica una certa metodologia oltre che forse avere una buona propensione di base nell’evitarle) e ho sempre avuto grossi problemi di zeitnot (pur avendo progressivamente preso consapevolezza del perchè avvenisse non sono mai riuscito a “guarire” del tutto da questo vizio penalizzante) dunque da una parte parlo di un qualcosa che conosco e gestisco con discreto successo (in proporzione alla mia forza di gioco ovviamente) dall’altra di qualcosa che conosco molto bene e con cui convivo, come se fosse un virus, da una vita ma che non ho mai sconfitto se non a tratti.

Con l’occasione ringrazio però tutti quelli che mi hanno concesso della vostra fiducia…come sapete per principio non mi piace vantarmi dei risultati dei miei allievi, non l’ho mai fatto…e non lo farò mai ma questo non significa che non sia orgoglioso di loro!

Matteo Zoldan

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